Via Frà Giocondo Via Frà Giocondo è la seconda laterale destra di via Canova, raggiunge varco Santa Bona. L'area fu compresa all'interno delle mura solo a partire dal Trecento ed ebbe nel tempo numerose denominazioni: borgo di Santa Bona, Conegliano Novello (dal 1184 al 1214, v. varco Santa Bona), borgo al Loco (dopo il 1512), borgo delle Orsoline (dopo il 1611, v. via Orsoline). L'antico nome borgo Alloco, confermato dalle delibere del 1883, è di difficile interpretazione. Secondo Matteo Sernagiotto deriva da ad locum ("al luogo"), sottintendendo la presenza di postriboli. Altri lo rimandano a lucco, una ricca veste di panno o damasco indossata da nobili e funzionari, nonché dai tanti Fiorentini che si erano trasferiti a Treviso nel Trecento. Una terza ipotesi lo lega semplicemente all'allocco, rapace notturno. Infine, c'è chi lo avvicina sempre al latino locus ma nell'accezione di "sepolcro" in quanto nella zona è documentata l'e...
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Visualizzazione dei post da agosto, 2022
Le Rotte del Cagnan - Borgo Cavalli
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Il nome del Borgo deriva con tutta probabilità dal fatto che esso ospitava l'antico mercato dei cavalli. Altri fanno risalire l'origine del nome ad una famiglia omonima. Attorno al 1308 il Borgo era conosciuto come 'Burgo Sancti Thomasi',per via della Chiesa che vi sorgeva, fuori le Mura. La Chiesa venne distrutta nel XIV secolo, nel corso della battaglia scatenata da Cangrande della Scala. Tutta la zona subì poi delle devastazioni ad opera della repubblica di Venezia, decisa ad erigere le nuove Mura di Frà Giocondo e bisognosa, dunque, di spianare le aree destinate all'uopo. Mirco Trevisanello ricorda nelle pagine de Il Nuovo Cagnan che Gianfranco Botter aprì con la moglie e i figli il suo negozio in Borgo Cavalli, trasferendosi da Piazza delle Erbe. Il 'Mago delle Chiavi' si aggirava però attorno a Via Inferiore in ore innominabili (perchè altrimenti si sarebbe scatenata una cirsi coniugale!),onde prelevare il buon Pietro Fonetico in Galleria Bailo e in...
Le Rotte del Cagnan – La Contrada del Cavallino a Treviso
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Via Palestro a Treviso, collega piazza Ancilotto a via Martiri della Libertà. Il toponimo odierno, già assegnato anche a piazza Ancilotto, è del 1883 e rimanda alla celebre battaglia di Palestro (1859). Prima ebbe varie altre denominazioni: nel Trecento era la contrada Hostarie de Cruce e, più tardi, Contrada delle Ostarie dalle tante osterie che vi si trovavano; poi fu nota come contrada del Moretto, del Cavallino e dei Due Mori dal nome di una trattoria ; venne inoltre indicata come contrada dei Tripperi (dalle tante rivendite di trippa - siamo nella zona delle Beccherie, v. piazza Ancilotto), del Teatro Dolfin (v. via Teatro Dolfin), del Molinetto (v. via Molinetto). La Contrada del Cavallino di Mirko Trevisanello “ Mi affascinava fi n da quando ero bambino, quella striscia di pietra, incastonata fra i mattoni nudi, con su scitto il none della 'contrada'. Compitavo felice, forte degli insegnamenti di suor Nicefora, mia maestra di prima elementare, quel 'contrada...
Le Rotte del Cagnan : in Piazzetta dei Lombardi, dalla scultura alla cultura dell'accoglienza
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Piazzetta dei Lombardi è tra le vie Barberia, Pola, Ortazzo e il vicolo Rialto. La denominazione è dal 1883, fu modificata sotto il fascismo e venne ristabilita nel 1951. Il riferimento è ai Lombardo, celebre famiglia di scultori e architetti rinascimentali che lasciarono numerosi lavori anche a Treviso. Pietro Lombardo, (nato nel 1435 circa, Carona, ducato di Milano [Italia] - morto nel 1515 giugno, Venezia), principale scultore e architetto di Venezia alla fine del XV secolo, noto per il suo significativo contributo al Rinascimento in quella città. Era il padre di Tullio e Antonio, entrambi rispettati scultori dell'epoca. Lombardo fu architetto e capo scultore della chiesa di Santa Maria dei Miracoli , considerata uno dei migliori edifici rinascimentali di Venezia. Nel 1482 eseguì la tomba di Dante a Ravenna e nel 1485 iniziò a lavorare al suo monumento più illustre, la tomba Zanetti nella cattedrale di Treviso, per la quale la maggior parte della scultura fu eseguita da Tullio e...
Le Rotte del Cagnan - la Bottega dei ricordi del gusto in via Avogari, e dintorni
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Via Avogari a Treviso collega via Armando Diaz a via Daniele Manin. Contrada della Polizia Vecchia fino al 1883, è stata intitolata agli avogari o avogadri, ovvero i funzionari laici preposti alla gestione dei beni temporali del vescovo di Treviso. Questa carica, esistita sino al principio del XIX secolo, fu rivestita dapprima dai membri della famiglia Tempesta poi, dopo la sua estinzione, dagli Azzoni Avogadro. Vicolo Avogari è un breve percorso che congiunge la strada precedente a via Castelmenardo. Fino al 1883 fu detto Cortivetto degli Sbirri; nel 1717 era invece attestato come Corte di Pre' Bassanin, ricollegandosi a un sacerdote appartenente alla famiglia Bassanino. Nella vicina via Manin aveva aperto la prima redazione 'seria' Il Nuovo Cagnan ( verso la fine degli anni '70), dopo le avventure di Piassa del Gran, alla Galleria Lo Scrigno (con il telefono della Sip a gettoni....) e la reazione volante presso l'osteria Da Secondo,in piassa dei Cunici. Questi er...
Le Rotte del Cagnan - FILO' a Treviso
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I vagabondi del gusto nel risalire il cammino dalla Contrada San Martino a Piazza della Vittoria, avevano incontrato FILO', in quella che oggi è via Cadorna. Alcuni anni orsono avevamo inserito senza esitazioni il locale di Andrea ed Alessandro, fra le scelte del mitico Cagnan, realizzando anche una intervista multimediale : Le Contrade del Gusto : al Mercato di Maserada e...al Filò, a Treviso https://www.youtube.com/watch?v=EwoUi4JBZk0&t=45s Siamo ritornati quando Borghi d'Europa ha deciso di dedicare un Archivio Multimediale al Cagnan, riproponendo soste gustose e luoghi del desiderio. "Quello che a uno sguardo distratto può sembrare un buon bar da tutti i giorni, racchiude nella realtà più di undici anni di esperienze, studio, selezione delle aziende partner e voglia di distinguersi. Tutto questo ha portato negli ultimi mesi ad un cambiamento di rotta netto, contraddistinto anche dal nuovo logo lanciato poche settimane fa, grazie al quale chiunque entri al...
Le Rotte del Cagnan - SAN MARTINO, Storie e leggende rivedute e corrette
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Un tempo il Cagnan rivisitava e correggeva storie e leggende,grazie alla penna straordinaria di Mirko Trevisanello. Una di queste rivisitazioni riguarda la storia ...... SAN MARTINO " La neve cadeva che Dio la mandava (modo di dire del cacchio: chi altrimenti dovrebbe mandarla,io?), per le campagne attorno a Reims, in quel novembre dell'anno di grazia (cazzata pura anche questa espressione : alzi la mano, ad esempio, chi dice anno di grazia quello della chiamata alle armi, del matrimonio,ecc.). Milleduecento e rotti. Cadeva così fitta che i bravi abitanti di quella contrada se ne stavano rintanati in casa forse a sognare un 'Michel Bonjour' di là da venire. Ma proprio deserto non era il viale che portava alla città. Un uomo,infatti, stava accovacciato, tremolante di freddo, presso la base di una colonna. E ne aveva di ben donde, di tremare : era vestito, in tutto e per tutto, di un abituccio leggero, un pret a porter di allora, e ai piedi aveva due povere ciabatt...
Le Rotte del Cagnan - Contrada San Martino a Treviso
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La storia ci dice che il Ponte di San Martino era famoso per i suoi sedici mulini e per le opere idrauliche di Fra'Giocondo. Verso la fine del 1200 anche la riva destra del Sile fu 'assorbita' dalla città, mentre, prima, aveva costituito una linea di difesa verso sud. Le acque del Sile, con la costruzione dei mulini, venivano utilizzate per la produzione di energia idromeccanica (fin qui il Sile era infatti navigabile). Soltanto agli inizi del XIX secolo le macchine sostituirono il sistema dei mulini.La centrale e la vicina pescheria furono pesantemente bombardate nella seconda guerra mondiale : fu necessario perciò provvedere alla loro ricostruzione. La Chiesa di San Martino (costruita come sacello tra i secoli VI e VII), si era sviluppata fino a diventare l' Ospedale di Treviso. Lo spostamento dello stesso, per ragioni militari,ne provocò la decadenza. Soltanto nel corso del '500 fu restaurata e, alla metà del '700, fu mutata sostanzialmente nella struttu...
Le Rotte del Cagnan - L' Osteria Manareta a Candelù
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Guido Facchin, in un bel libro di storia locale, ricorda la figura di Giuseppe Voltarel detto ‘manareta’ (piccola manera,ovvero piccola ascia), nato a Candelù nel 1892. “Dopo la caduta di Caporetto del 24 ottobre 1917 e la ritirata sulla linea del Piave e del Grappa, l’esercito resiste e respinge i tentativi di superare il fiume.Voltarel, con l'8° Reggimento Bersaglieri della XXIII divisione (Gen. Fara) si trova schierato di fronte a Candelù. Lo comanda il Colonnello Alessandro Pirzio Biroli. Il comando della VI Brigata Bersaglieri viene alloggiato proprio nella casa di Voltarel. Biroli lo investe di una preziosa e pericolosa missione: andare oltre le linee nemiche, osservare, ascoltare e riferire. Giuseppe è abile nei movimenti, gli viene richiesto anche di accompagnare plotoni e compagnie negli spostamenti tattici, guida perfino Emanuele Filiberto, Duca D’Aosta comandante in capo della III armata; entra nella leggenda dei Caimani del Piave.Nel dopoguerra apre un’ost...
Le Rotte del Cagnan - Ponte Dante a Treviso
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Scavalca il Cagnan Grande presso la sua confluenza nel Sile , collegando fra loro riviera e piazza Garibaldi. Era in origine conosciuto come ponte dell'Impossibile perché, pare, sia stato costruito dopo vari fallimenti dovuti al fondo limaccioso dei fiumi che rendeva difficoltosa l'erezione di una struttura stabile. Nel 1865 , in occasione del sesto centenario dalla nascita di Dante Alighieri , il ponte fu ribattezzato e fu innalzata una stele sulla quale sono riportati i versi del Paradiso in cui il poeta citava Treviso, indicandola implicitamente «dove Sile e Cagnan s'accompagna». La località è chiaramente indicata dalla stele eretta in onore del Grande Poeta. Sotto i portici dell'adiacente Piazza Garibaldi esisteva e c'è tuttora una vecchia osteria chiamata da Amadio e dalla Siora Rosa,ora al Dante, dove mio padre,ad farri fatti, si recava con i suoi clienti a bere l'ombra, e ad ogni vigilia di Natale con i supi dipendenti (una ve...
Le Rotte del Cagnan - Il Pastificio Borgoverde di Silea a Borghi d'Europa
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I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa avevano invitato il pastificio Borgoverde di Silea (TV), alle manifestazioni del progetto 'L'Europa delle Scienze e della Cultura',patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica- Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella Regione Adriatico Jonica). Tradizionalmente nella settimana che precede il Natale, i giornalisti e i comunicatori della rete Borghi d'Europa promuovono un viaggio del gusto 'Di qua e di là del Piave', con visite, interviste,incontri con Persone e Aziende che hanno segnato le storie dei mesi appena trascorsi e che promettono di continuare a raccontarne di nuove. Così è nato il percorso di Qualità Vo' Cercando, almeno quindici anni orsono. Nicola artigiano della pasta fresca fatta a mano (pastificio Borgoverde a Silea TV ) – osserva Gianfranco Leonardi,direttore di Degusta Magazine-, ha preparato e fatto assaggiare una tagliatella diversa dalla bolognese, che non è nem...
Le Rotte del Cagnan In Piassa del Gran
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'Là,in piassa del Gran, dove el marcà, al marti e al sabo, el ciama un grumo de zente, ghe xe la redassion de quel simpatico giornalista che i gà batesà 'Cagnan', come el fiuel nostran che tarversa el cuor de la cità e mete ne la traversa le ciaole,le batarie,i rosegoti,le tradission, le scoasse, el ben e el mal, tra corni e goti de vin trevisane e risoti, pesse e cicin par el grando e el pissinin GIORGIO GARATTI La sede della redazione era presso la Galleria di Sergio Val, 'Lo Scrigno' e funzionava con il vecchio telefono a gettoni della Sip.Altri tempi, di giornalismo eroico, con pochi soldi e tante idee. Le riunioni della redazione erano di sovente volanti : andavamo spesso da Secondo,in Piassa dei Cunici (dio solo sa quanti chiodi in ombre abbiamo lasciato!).Spesso Sergio Val ci raggiungeva dentro a quella reggia del casual che era il Magazzino del Lavoratore di Toni Bellan, dove, a serrande già abbassate,ci regalava con Mirko Trevisanello le storie della '...